REGGIO EMILIA – Tentata truffa aggravata ai danni dello Stato: è questa l’ipotesi di reato su cui la Guardia di Finanza di Reggio sta indagando nei confronti di Silk Faw, la compagnia mista cinese e americana sbarcata nella nostra città nella primavera del 2021 con il progetto di realizzare un maxi stabilimento per la produzione di auto elettriche di lusso nella zona di Gavassa.
L’inchiesta, scattata nel luglio scorso, è coordinata dal sostituto procuratore di Reggio Piera Cristina Giannusa.
Nei giorni scorsi le Fiamme Gialle hanno bussato alla porta di Invitalia a Roma per acquisire della documentazione. Invitalia è l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A.: si tratta di un’agenzia governativa partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Nel mirino degli investigatori sono finite le pratiche con cui Silk Faw aveva inoltrato domanda per ottenere 38 milioni di euro di finanziamenti tramite accesso ai fondi del Pnrr, promettendo 380 milioni di investimenti.
Al momento l’inchiesta risulta essere senza indagati.
Sotto osservazione ci sarebbero anche i conti dell’azienda e i rapporti con altre società collegate per verificare anche una possibile ipotesi di riciclaggio di denaro: la lente sarebbe finita in particolare su alcune operazioni avvenute nel paradiso fiscale delle isole Cayman.
Proprio nei giorni scorsi Silk Faw aveva rinunciato ufficialmente al contributo di 4 milioni di Euro stanziato dalla Regione che ha così disimpignato quella cifra.
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