BAGNOLO IN PIANO (Reggio Emilia) – L’onda d’urto lo ha scaraventato a terra e da subito ha perso i sensi. Sono stati i colleghi a lanciare l’allarme, gli stessi investiti dallo scoppio, che complessivamente ha interessato cinque operai della Fibrotubi. L’esplosione è avvenuta alle 17 circa, in una delle linee dell’azienda specializzata in prodotti per l’edilizia, con sede in via Provinciale Sud, nella zona industriale di Bagnolo. Il boato è stato avvertito a distanza di chilometri. In breve sono confluiti i soccorsi con ambulanza, automedica ed elicottero. A bordo del velivolo è stato trasportato al Maggiore di Parma il più grave dei feriti. Si tratta di un 55enne originario dell’India e residente a Correggio. Importante il trauma cranico da lui subito, che ha reso necessario un intervento da parte dei medici della neurochirurgia. Al momento il paziente è ricoverato in rianimazione con prognosi riservata. Le sue condizioni restano molto gravi.
Di una prima ricostruzione dell’accaduto si è occupato il personale Ausl del servizio Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro, intervenuto assieme ai carabinieri. Ad esplodere è stato un bidone di colla da 200 litri. Un fusto metallico il contenuto, infiammabile, era pressoché esaurito. Per questo motivo alcuni operai lo stavano sostituendo con uno pieno. Durante la rimozione dal sistema automatico di pescaggio è accaduto l’imprevisto. Potrebbe essere stato un errore umano a causare la detonazione, innescata, parrebbe, dalla scintilla di un flessibile utilizzato per sbloccare il contenitore che era rimasto bloccato nel macchinario.
Con lesioni acustiche sono stati soccorsi e trasportati al Santa Maria Nuova i quattro colleghi dell’addetto che si trovava più vicino al fusto nel momento della deflagrazione.
La necessità di una reale formazione a beneficio dei lavoratori è ricordata ancora una volta dalla Fillea-Cgil, allarmata da un 2024 che a livello nazionale nel solo mese di gennaio ha contato 45 vittime senza considerare le cinque del crollo all’Esselunga di Firenze. “La formazione deve nascere dalla cultura della sicurezza. Abbiamo chiesto di potenziare gli enti di controllo. A Reggio qualcosa sta accadendo, in termini di aumento degli organici, ma si può e si deve fare sempre di più”, sottolinea Sabatino Aliberti.
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