REGGIO EMILIA – Circa 41 milioni di debiti, di cui 29 verso fornitori: l’entità del passivo di Sicrea è lontana da quella dei grandi dissesti degli anni scorsi, ma è stata sufficiente a mettere in crisi l’azienda nata dalle ceneri di Orion e Cooperativa Muratori di Reggiolo.
Dopo la liquidazione decisa dall’assemblea dei soci del 27 marzo scorso, Sicrea tenta la strada del concordato per garantire da un lato la prosecuzione dei cantieri e offrire dall’altro una risposta ai creditori. La richiesta di ammissione alla procedura, depositata il 6 maggio, è stata accolta dal tribunale che ha assegnato al liquidatore Alfredo Medici 90 giorni di tempo per presentare il piano di riorganizzazione e la proposta concordataria.
Dalla situazione contabile al 30 dicembre 2019 risulta un disavanzo dell’esercizio di 21,7 milioni. I debiti ammontano, appunto, a 41 milioni. Oltre ai 29 milioni dovuti ai fornitori, ci sono debiti per 6,7 milioni verso le banche, 4,3 verso altri finanziatori e 5 verso imprese controllate. L’obiettivo dei professionisti che affiancano il liquidatore è quello di valorizzare le attività aziendali attraverso cessioni e partnership, in modo da cercare di tutelare per quanto possibile l’occupazione.
Commissario giudiziale è stata nominata Federica Zaniboni, già incaricata in passato di seguire le procedure Orion e Tecton.
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