REGGIO EMILIA – La straordinaria situazione di siccità che sta attraversando il Po ha costretto il consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale a operazioni mai messe in atto per prelevare l’acqua e garantire l’irrigazione almeno per un paio di settimane ancora. In un incontro con gli agricoltori è stato chiesto loro di razionarne l’uso.
“La situazione è preoccupante per Enza e Secchia, ma davvero straordinaria per il Po. Si profila peggiore della crisi del 2003”, ha detto Domenico Turazza, direttore del consorzio. Temperature tipiche di luglio e agosto, la neve sulle montagne già tutta sciolta e nessuna precipitazione di rilevo da settimane hanno creato una situazione mai vista da oltre 70 anni sull’asta del Po. Il livello del Grande Fiume è a -4,30 metri a Boretto e l’alveo si è trasformato in un’enorme distesa di sabbia. Questo ha costretto il consorzio a intervenire con manovre straordinarie per poter garantire i prelievi irrigui: “Speciali draghe da cantiere prelevano la sabbia, è la prima volta che le utilizziamo”, ha specificato Turazza.
Il consorzio, inoltre, dovrà abbassare il livello di alcune pompe idrauliche. Le operazioni dureranno almeno due settimane: “Dovremmo essere in grado di garantire l’acqua almeno fino a fine mese”. Il consorzio esegue regolarmente prelievi in diverse zone e assicura che la qualità delle acque è compatibile con l’irrigazione delle colture. Le condizioni del Po, però, impongono un regime di “razionamento” forzato. La derivazione è ridotta: rispetto ai normali 40 mq al secondo, soltanto 20. Gli agricoltori potrebbero non avere l’acqua per qualche giorno: “Si chiede un utilizzo più responsabile e oculato dell’acqua da parte di tutti”, ha concluso il direttore.
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