REGGIO EMILIA – Le precipitazioni dei giorni scorsi, soprattutto nel Nord Italia, stanno dando un pochino di respiro al Grande Fiume. A Boretto in queste ore il Po è sui 15,36 metri sul livello del mare e sta lentamente risalendo. La Bonifica dell’Emilia centrale inoltre, su indicazione dell’autorità distrettuale, da venerdì ha ridotto i prelievi del 15/20%. Ma sono già ai minimi termini i torrenti appenninici, in particolare l’Enza. Qui la derivazione è ridotta al lumicino, nonostante la deroga al deflusso minimo vitale. L’assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi ribadisce quanto siano necessari gli invasi in questi periodi di siccità: “Dobbiamo invasare l’acqua e servono infrastrutture irrigue, per questo abbiamo chiesto al Governo di finanziare la progettazione dell’invaso della Val d’Enza, opera già definita strategica perché inserita nel Documento di economia e finanza (Def). Un primo passo importante. Lavoreremo per ottenere il finanziamento”.
Oltre all’Emilia Romagna altre 5 regioni hanno formalmente inviato alla Protezione civile la richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza per la siccità: Lombardia, Lazio, Piemonte, Friuli e Veneto. Il Dipartimento vaglierà le richieste da portare in Consiglio dei ministri e provvedere ad un primo stanziamento, che si aggirerebbe su diverse decine di milioni, per i primi interventi e i ristori agli agricoltori. Il Governo nominerà probabilmente un commissario straordinario. Per l’ Emilia Romagna è stato stimato un fabbisogno di oltre 36,7 milioni di euro per rispondere alle criticità. Intanto in tutti i comuni della nostra provincia restano in vigore le ordinanze per limitare gli sprechi e razionare l’utilizzo dell’acqua.