REGGIO EMILIA – I cambiamenti climatici, nemmeno più recenti ormai, hanno cambiato giocoforza le abitudini degli agricoltori. “Sono anni, ormai, che denunciamo la gravità della situazione legata al tema della siccità, in particolare in Val d’Enza – le parole di Maria Cerabona, direttrice della Coldiretti reggiana – e sono anni che chiediamo con urgenza soluzioni che garantiscano agli imprenditori agricoli di continuare a fare in modo di fare agricoltura nelle nostre terre”.
La Cerabona ha quindi aggiunto: “Ogni azione che può garantire l’utilizzo oculato e consapevole dell’acqua deve essere considerata prioritaria, ma va rimarcata l’assoluta necessità di infrastrutture sostenibili, con ridotto impatto ambientale, che svolgano il fondamentale ruolo di magazzini dell’acqua”. A fianco dello sviluppo dei processi e delle tecnologie per il risparmio idrico in agricoltura, del riutilizzo delle acque depurate, del contenimento delle perdite di rete, dei laghetti di prossimità o aziendali, secondo l’associazione agricola è comunque prioritario creare grandi invasi in grado di dare soluzioni definitive ai quei territori maggiormente segnati dal difficile e scostante approvvigionamento d’acqua.
“Nel breve periodo è necessario trovare soluzioni veloci e immediate per la regimentazione delle acque – ha proseguito la Cerabona – In alcuni periodi dell’anno, non più caratterizzabili in base alla stagione, cadono piogge anche abbondanti a causa del clima ormai tropicalizzato; nel lungo periodo è invece ormai necessario costruire l’invaso di Vetto. Tutta l’area agricola, e non solo, della Val d’Enza risente ormai di una cronica decennale carenza idrica”.
L’Anbi, l’associazione dei Consorzi di bonifica, ha stimato la mancanza di 5 miliardi di metri cubi di risorsa idrica rispetto a 25 anni fa e ha costruito e condiviso con le istituzioni un percorso di approfondimento nazionale che, grazie al Piano invasi, potesse mitigare il fenomeno. “Oggi più che mai, quindi, rivendichiamo una accelerazione convinta sulla proposta dell’invaso di Vetto e su tutte quelle azioni che possono limitare il danno al nostro comparto, prima che sia troppo tardi”, ha concluso la Cerabona.
Durante l’ultima assemblea regionale di Coldiretti, sia il presidente della Regione Stefano Bonaccini sia l’assessore Alessio Mammi hanno individuato, tra le priorità della programmazione relativa ai fondi dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza, anche la questione della scarsità idrica e la gestione degli invasi, con particolare attenzione a quello di Vetto.













