REGGIO EMILIA – Tra le 8 e le 21 non si potrà usare l’acqua potabile, prelevandola dalla rete idrica, per uso extra-domestico; in particolare, non si potranno innaffiare orti, giardini e lavare automezzi. Il riempimento delle piscine, sia pubbliche sia private, nonché il rinnovo anche parziale dell’acqua sarà consentito esclusivamente accordandosi con il gestore della rete di acquedotto.
Questi, in sostanza, i divieti che prevedono le ordinanze firmate in queste ore dai sindaci dei 42 comuni reggiani e che entreranno in vigore lunedì per combattere gli sprechi d’acqua nel periodo di siccità estrema. Dopo la decisione della Regione Emilia Romagna di dichiarare lo stato di crisi, anche i primi cittadini della nostra provincia hanno deciso di agire insieme.
Le ordinanze dei singoli comuni seguono lo schema regionale messo a disposizione da Atersir. I prelievi di acqua dalla rete idrica sono consentiti esclusivamente per i normali usi domestici, zootecnici e industriali e per tutte quelle attività regolarmente autorizzate. Sono esclusi dalle ordinanze i servizi pubblici di igiene urbana e l’utilizzo dei pozzi.
Nei comuni rivieraschi la carenza sostanziale delle risorse idriche è ben visibile. Il non rispetto delle ordinanze prevede multe anche salate.
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