REGGIO EMILIA – Le misure per contrastare la crisi idrica hanno avuto un effetto diretto su alcune attività come gli autolavaggi che pur potendo operare devono affrontare un calo di circa il 30% dei clienti.
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Tutto nasce dall’ordinanza a seguito della decisione della Regione Emilia-Romagna di dichiarare lo stato di crisi per gli effetti della siccità. Un’ordinanza che i 42 sindaci dei comuni reggiani hanno fatta propria. Scattata da lunedì 27 giugno per contrastare ma soprattutto per prevenire gli effetti della grave carenza di acqua prevede tra le limitazioni, il divieto di prelievo dalla rete idrica di acqua potabile per uso extra-domestico ed in particolare per l’innaffiamento di orti e giardini così come il lavaggio degli automezzi nella fascia oraria compresa tra le 8 alle 21. I cittadini presa alla lettera questa indicazione, hanno iniziato a disertare gli autolavaggi con la conseguenza diretta di un calo drastico del lavoro in queste attività.
“Abbiamo avuto un calo almeno del 30% – dice Ivano Incerti, dell’omonimo autolavaggio di via Tassoni – La gente ha paura di prendere la multa, ma per noi non ci sono restrizioni. Siamo attività e abbiamo il nostro pozzo”.
Se lo spirito di questa misura è sensibilizzare ad un uso appropriato e ad evitare gli sprechi delle riserve idropotabili tanto che sono previste sanzioni da 25 a 500 euro va però chiarito che non interessano chi si rivolge agli autolavaggi che infatti possono operare senza alcuna limitazione. A maggior ragione chi utilizza l’acqua del proprio pozzo.
“Si può andare a lavare le auto, non lo si può fare a casa. E’ già capitato in passato”.
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