REGGIO EMILIA – Secondo la Regione non si può più attendere, serve lo stato di emergenza nazionale per affrontare una crisi idrica che non ha precedenti. “Abbiamo messo insieme tutti gli elementi che servono per affrontare lo stato di emergenza, tra cui la possibilità di fare interventi urgenti per l’approvvigionamento idropotabile, come l’installazione di pompe idrivore, la possibilità di fare dei pozzi in alveo e c’è la possibilità di mettere le autobotti per i cittadini questo in particolare nell’appennino parmense”, dice Irene Priolo, assessore regionale alla Protezione Civile.
Le piogge delle ultime ore hanno portato un pò di sollievo, soprattutto in Piemonte, dove le precipitazioni sono state più abbondanti. Occorre attendere qualche giorno per capire se i benefici potranno esserci anche sul nostro territorio. Qui, secondo le rilevazioni del consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale, il Po continua ad essere ai minimi storici, a 15,25 metri sul livello del mare. Grazie anche agli interventi straordinari messi in campo, come la pulizia dell’impianto idrovoro di Boretto con l’asportazione della sabbia, è possibile continuare a prelevare acqua per l’irrigazione dei campi, pur in quantità ridotte. In futuro non si possono escludere ulteriori riduzioni.
“Stiamo chiedendo anche la possibilità di fare interventi del rischio residuo, più strutturali che possono evitare crisi come quella che stiamo avendo. Il nostro malato speciale in questo momento è il Po e noi abbiamo il problema dell’approvvigionamento con il canale emiliano romagnolo, per cui stiamo chiedendo investimenti per 20 milioni di euro, complessivamente una dichiarazione di emergenza da 32 milioni di euro”.
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