REGGIO EMILIA – La siccità è diventata la calamità più rilevante per la nostra agricoltura, con danni relativi alla riduzione delle quantità e della qualità dei raccolti. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’allarme lanciato dagli scienziati del clima (Ipcc) dell’Onu, che individuano quattro categorie di rischi chiave: ondate di calore, pericoli per la produzione agricola, scarsità di risorse idriche e maggiore frequenza e intensità di inondazioni.
Un allarme che già dimostra le sue basi in questo inverno pazzo, con una temperatura superiore di 0.55° C rispetto alla media italiana e con picchi più alti di 3° C nel Nord-Ovest e precipitazioni scarse che hanno prosciugato fiumi e laghi. Il fiume Po è in secca e al Ponte della Becca (Pv) è sceso a -3,07 metri, raggiungendo un livello inferiore rispetto a Ferragosto.
“Nelle campagne reggiane le coltivazioni seminate in autunno, come orzo, frumento e loietto, iniziano ora la fase di accrescimento che rischia – commenta Albertino Zinanni, direttore della Coldiretti Reggio Emilia – di essere compromessa dalla siccità di questo periodo. Partiranno a breve anche le lavorazioni per la semina del mais, che potrebbero risultare problematiche a causa dei terreni aridi e duri. Ci preoccupa anche lo sviluppo dei prati e foraggi destinati all’alimentazione degli animali. Se le condizioni di secca dovessero continuare gli agricoltori saranno costretti ad intervenire, dove possibile, con irrigazioni di soccorso per aiutare lo sviluppo vegetativo”.
Zinanni ha poi specificato che “tutta l’area della Val d’Enza risente di una cronica carenza idrica, per l’attività agricola e non solo. La realizzazione di un invaso in Val d’Enza, dimensionato alle necessità del territorio, è indispensabile e strategica. Abbiamo accolto con favore l’impegno in tal senso preso dal presidente Bonaccini e dall’assessore Mammi nei confronti del ministero delle Infrastrutture per richiedere il finanziamento dello studio di fattibilità da 3,5 milioni di euro per la progettazione dell’invaso a servizio prevalente dell’agricoltura. Sono anni ormai che denunciamo la grave situazione provocata dalla siccità ed è giunto il momento di concrete soluzioni”.













