REGGIO EMILIA – Nuova puntata del nostro approfondimento sull’applicazione della legge 194. Oggi cerchiamo di capire chi sono le donne che ricorrono all’interruzione di gravidanza.
“Incredibile a dirsi ma sono tutte le donne. Un errore può capitare nella vita, può essere un errore contraccettivo, può essere un errore di valutazione del compagno o della situazione lavorativa”, le parole di Angela Venturini, responsabile del programma Interruzioni volontarie gravidanza dell’Ausl. Nel 2020 sono state eseguite a Reggio Emilia 753 interruzioni di gravidanza e il numero continua a calare. Dietro questo fenomeno continuano a esserci storie di vita, anche molto dolorose. Secondo il rapporto della Regione, l’età delle donne che decidono di abortire si è alzata: a Reggio Emilia più del 45% si concentra nella fascia tra i 30 e i 39 anni. Solo 2 su 100 sono minorenni.
Due pazienti su tre sono italiane, tra le straniere la maggior parte arriva da Romania, Albania, Marocco, Moldova e Nigeria. “Una donna straniera si porta dietro la sua cultura, in cui non sempre una interruzione di gravidanza è una cosa grave, a volte invece lo è molto – ha aggiunto la Venturini – Oltre a questo, c’è il fatto che una gravidanza impatta sul percorso migratorio, su un progetto di vita, non è sempre facile migrare con i figli, c’è chi migra con i figli al seguito, ma crearne in corso d’opera non è sempre così agevole in un paese che non conosci”.
Il 54% delle donne che interrompe la gravidanza è nubile. Più della metà ha un lavoro, il 23% è disoccupata, il 14% casalinga. Le studentesse rappresentano l’8% del totale. La condizione lavorativa continua a incidere sulla decisione di abortire: “Più il lavoro diventa aleatorio, più la famiglia diventa aleatoria – le parole della Venturini – Molto spesso un figlio desiderato poi ti capita quando inizi un lavoro o ti accorgi che il lavoro che tu facevi, che pensavi che ti desse delle garanzie invece non te le dà. Queste sono sorprese non simpatiche, che molte donne si trovano ad affrontare. Sì, la cosa incide tanto”.
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