REGGIO EMILIA – Si trova rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Adiala, a sud di Islamabad. Shabbar Abbas attende di comparire nuovamente davanti al giudice della corte federale pakistana per la prossima udienza fissata per il 6 dicembre. Queste sono le sue prime immagini dopo l’arresto: si riferiscono all’udienza precedente, quella di giovedì scorso, sempre a Islamabad, sempre alla corte federale. Sono state diffuse dalla trasmissione di Rete4, Quarto Grado.
Il padre di Saman arriva scortato da alcuni agenti della polizia e sale le scale del tribunale per dirigersi verso l’aula. Indossa una giacca grigia, un camicione bianco e pantaloni pure bianchi. Alcuni cronisti pakistani provano a porgli delle domande ma lui, impassibile, non risponde; poi, si copre il volto con le mani e in un secondo tempo indossa anche un copricapo. Accanto a lui c’è il suo legale: nemmeno l’avvocato rilascia dichiarazioni alla stampa e in un frangente si copre il volto davanti a telecamere e fotografi.
Shabbar, una volta condotto in aula, parlerà di fronte al giudice sostenendo – come già riferito – che Saman sia viva e che sia stata rapita dai servizi sociali reggiani. Un’udienza della durata di 45 minuti. Ora, il suo legale sta studiando le carte in attesa del prossimo appuntamento previsto, come detto, per il 6 dicembre. Dovrebbe essere quella l’udienza decisiva per capire possibilità, modalità e tempi di una eventuale estradizione in Italia.
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