RUBIERA (Reggio Emilia) – Fino al 22 febbraio 2019 il suo incarico alla Kerakoll fondata dal padre mezzo secolo prima, era quello di amministratore delegato. Nell’azienda di famiglia Gian Luca Sghedoni aveva cominciato a lavorare come venditore per poi arrivare mano mano ai piani alti. Alla base del suo addio al nido d’origine, incomprensioni sul futuro dell’azienda e verosimilmente dissidi famigliari.
Il suo incarico ora è sempre quello dell’amministratore delegato, tuttavia in un’azienda che fino a cinque anni fa vedeva come diretta concorrente. Si tratta infatti della Litokol di Rubiera, realtà che vide la luce nello stesso anno della Kerakoll, proponendosi sempre come punto di riferimento nell’offerta di collanti per l’edilizia, in particolare piastrelle.
“Sono lieta di poter lavorare insieme a lui nell’attuare ambiziosi piani di sviluppo, le sue qualità saranno davvero importanti per noi”. Queste le parole di benvenuto pronunciate da Daniela Cottafavi, azionista di riferimento di Litokol e figlia del patron Luciano.
Da Gian Luca Sghedoni, 57 anni, finito un anno fa assieme ai famigliari nell’occhio del ciclone per un caso di spionaggio industriale, giungerà così nuova linfa al colosso rubierese che conta 650 dipendenti e un fatturato di 100milioni di euro, realizzato in prevalenza all’estero. “Sono entusiasta di unirmi al team di Litokol. Vogliamo dare vita a una realtà di successo, in cui tutti sono partecipi della crescita aziendale.’
Litokol: nominato il nuovo consiglio di amministrazione, Sghedoni AD













