REGGIO EMILIA – La procura di Reggio non cede: quella che subì l’allora ragazzina 14enne, sostiene, fu violenza sessuale tramite induzione, con l’aggravante quindi dell’età della vittima. Andrea Davoli avrebbe soggiogato la minore facendo psicologicamente leva sul suo status di educatore. Il pm Maria Rita Pantani ha presentato appello, così come ha fatto la difesa, contro la sentenza nei confronti dell’insegnante condannato lo scorso ottobre a 4 anni per atti sessuali con la ragazzina, a fronte di una richiesta, da parte dell’accusa, di 7 anni. L’educatore, giudicato secondo rito abbreviato, era stato quindi di fatto condannato al minimo perché il giudice Andrea Rat aveva accolto le istanze della difesa, rappresentata da Liborio Cataliotti, e il reato era stato riqualificato da violenza sessuale ad atti sessuali con minorenne. Fa molta differenza rispetto all’entità della pena.
I fatti erano emersi il 19 agosto 2023 quando l’uomo, oggi 53enne, era stato arrestato. Secondo quanto ricostruito, aveva instaurato una relazione con la 14enne, che era una delle partecipanti alle attività spirituali dall’uomo coordinate in qualità di responsabile di Gioventù Studentesca, realtà che fa parte di Comunione e Liberazione. Il processo di secondo grado inizierà il prossimo 7 ottobre.
Sesso con una minorenne: la Procura fa appello contro l’educatore Andrea Davoli. VIDEO
23 giugno 2025Nell’ottobre del 2024 era stato condannato a 4 anni per atti sessuali con una minore, con il reato riqualificato rispetto all’iniziale accusa di violenza sessuale