REGGIO EMILIA – Nel giorno in cui la Chiesa fa memoria dei santi Pietro e Paolo, monsignor Gianfranco Gazzotti festeggerà il 60° anniversario della sua prima messa.
Nativo di Toano, ha legato il suo nome al Seminario del quale fu rettore per una decina d’anni fino al 1984, poi alla cattedrale di cui è stato parroco dalla morte di monsignor Baisi fino al 2007 e, infine, alla comunità di San Prospero della quale è tuttora amministratore parrocchiale.
Don Gazzotti, oltre alla sua instancabile attività in diocesi, è conosciutissimo per i numerosi pellegrinaggi in diverse parti del mondo. Ha accompagnato circa 200 gruppi in Israele, ha viaggiato sulle orme di san Paolo per molte volte in Turchia, Cipro, Siria e Grecia. Si è recato in diverse occasioni in Iran per riscoprire nel cuore del mondo musulmano le radici del cristianesimo e in più circostanze si è recato in Russia per rendere omaggio al monachesimo anche quando a Mosca c’era il regime sovietico.
Un prete giramondo, capace di trasmettere a giovani e meno giovani la curiosità per le Sacre Scritture. Instancabile camminatore, ha scalato molte delle più alte cime delle Alpi. Lo sport fa bene – ha sempre detto – e se vince la Juventus meglio. Fu ordinato il 29 giugno del 1960, la sua prima messa la celebrò in latino. Ora, è giunto a un traguardo prestigioso: le nozze di platino con la celebrazione eucaristica. Domattina in San Prospero alle 11 festeggerà con tutti coloro che in questi anni l’hanno conosciuto e apprezzato e, come sempre, inizierà la messa senza ritardo perché “chi arriva in ritardo – suole dire – è più difficile che arrivi primo”.
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