REGGIO EMILIA – “Riceviamo ogni giorno diverse telefonate di disponibilità di alloggi”. A parlare è Luigi Codeluppi, presidente della Dimora d’Abramo. Alla coperativa sociale giungono quotidianamente tantissime telefonate da parte di chi è disposto a mettere a disposizione abitazioni per i profughi ucraini. La cooperativa è sin dall’inizio di questa emergenza coinvolta nel sistema di accoglienza coordinato dalla Prefettura.
“Finora, in questa prima fase, abbiamo accolto un centinaio di persone”, spiega Codeluppi. Un numero destinato ad aumentare sensibilmente nelle prossime settimane e per questo la cooperativa è impegnata nella ricerca e nella catalogazione di nuove sistemazioni. Ad essere accolti sono nuclei famigliari composti da donne e bambini, per i quali è stato predisposto un canale apposito: “Sono persone per cui sono state messe a disposizione sistemazioni dedicate, sia perchè si tratta di nuclei famigliari, sia perchè è necessario nei loro confronti un monitoraggio sanitario”.
Ma è vero – chiediamo al presidente della Dimora d’Abramo – che il cittadino medio sta mostrando nei confronti del popolo ucraino una attenzione e una disponibilità maggiori rispetto a profughi provenienti da altri contesti e altre parte del mondo? “Diciamo che questa è una tragedia molto documentata rispetto ad altre, per cui c’è un grande coinvolgimento emotivo, è inevitabile” conclude Codeluppi.
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