REGGIO EMILIA – La procedura è giunta al momento dell’apertura delle buste contenenti l’offerta economica. Un aspetto, quello della convenienza, che sarà determinante per individuare il soggetto che nei prossimi anni si occuperà materialmente del servizio idrico integrato sul nostro territorio. Dove prenderà il via, nel corso del 2022, la nuova gestione da parte di Arca, l’Azienda Reggiana per la Cura dell’Acqua.
Si tratta della società costituita dai comuni per ottemperare al parere dei cittadini che con il referendum del 2011 avevano chiesto a gran voce la ripubblicizzazione dell’acqua. Una società mista, a controllo pubblico, visto che il 60% sarà in mano ad Agac Infrastrutture, che appartiene alle amministrazioni reggiane. Un partner privato peserà invece per il 40% e dovrà occuparsi dell’operatività del servizio.
E’ proprio per individuare quest’ultimo socio che all’inizio del 2020 è stata indetta la gara ora alle battute finali. A contendersi il ruolo, il cui relativo appalto ventennale vale circa 1,5 miliardi di euro, ci sono il gruppo Iren, attraverso la società Ireti, e la lombarda A2a, i cui profili di tipo tecnico sono già stati valutati dalla commissione. Il verdetto sarà pubblicato nelle prossime settimane. Al vaglio in questa fase, come dicevamo, c’è la capacità di assicurare la fornitura idrica a costi vantaggiosi per gli utenti.
Reggio Emilia servizio idrico Agac Infrastrutture Arca











