REGGIO EMILIA – Questa mattina in Comune è stato presentato il Consiglio di amministrazione di Arca, la società mista pubblico – privata per la gestione del servizio idrico integrato.
“L’obiettivo è quello di dare seguito a questa idea che ritengo fortemente innovativa, anche rispetto all’intero territorio nazionale: un’idea che tende ad avvicinare il pubblico alla gestione dell’acqua e dare seguito all’esito del referendum del 2011 che ha espresso la volontà dei cittadini”. L’ingegner Alberto Montanari, docente nel settore delle costruzioni idrauliche all’università di Bologna, è il presidente di Arca, la società operativa dall’1 gennaio che ha ottenuto la concessione del servizio idrico integrato per la nostra provincia: un appalto da 1 miliardo e 255 milioni in 17 anni. E’ stato nominato dai Comuni, attraverso Agac Infrastrutture, la società di proprietà degli enti locali reggiani che detiene il 60% di Arca. Sempre il socio pubblico ha nominato nel Cda Alberto Bizzarri, docente universitario nelle scuole di ingegneria di Bologna e Parma. Ireti, il soggetto privato che detiene il 40% della società, ha nominato il terzo consigliere che ha anche l’incarico di amministratore delegato: si tratta di Elena D’Arrigo, ingegnere ambientale, responsabile della direzione sviluppo business e tariffe. “Dobbiamo raggiungere gli obiettivi che ci siamo imposti nell’offerta di gara e che abbiamo presentato come affidatario del servizio. Cercheremo di raggiungere gli investimenti previsti, sono circa 26 milioni di euro all’anno. Abbiamo grandi sfide da affrontare rispetto alla qualità del servizio nei confronti dei nostri cittadini”.
Si prevedono investimenti per 480 milioni di euro in 20 anni. L’incarico del Cda è triennale, i compensi ammontano a 5 mila euro l’anno per il presidente e 3.500 per i consiglieri: “Non c’è alcun motivo di attendersi un aumento delle tariffe perché Arca intende assicurare che gli investimenti che vengono effettuati garantiscano un utile che viene poi reinvestito sul servizio pubblico”.
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