di Gabriele Franzini e Giulia Gualtieri
REGGIO EMILIA – Da alcune settimane in città si è acceso un dibattito appassionato e a tratti aspro sul futuro dei servizi educativi per l’infanzia. In questo dibattito è stato evocato a più riprese il rischio di una privatizzazione del sistema. E’ una prospettiva che il sindaco di Reggio ha escluso in modo perentorio. Ma allora da cosa nascono questi timori e quali basi hanno?
All’origine del dibattito c’è l’iniziativa del presidente della Fondazione Reggio Children, Francesco Profumo. Già rettore del Politecnico di Torino, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e Ministro dell’Istruzione, nel dicembre scorso Profumo è stato indicato dal Comune di Reggio alla presidenza della Fondazione Reggio Children. Si trattò di una nomina condivisa con Carla Rinaldi, la pedagogista scomparsa in aprile, tra le figure più autorevoli del Reggio Approach.
Profumo in questi mesi ha elaborato una proposta di riorganizzazione della rete costituita da Istituzione, Reggio Children e Fondazione. La proposta tenta di rispondere a un’esigenza già sottolineata da Carla Rinaldi: quella di valorizzare l’esperienza educativa reggiana e chiarire bene chi fa che cosa per evitare sovrapposizioni. La bozza preparata dal presidente della Fondazione è stata sottoposta al sindaco, all’assessore alla scuola Marwa Mahmoud e ai vertici di Istituzione e Reggio Children ed è stata modificata più volte sulla base delle osservazioni dei diversi interlocutori.
Cosa propone? Facciamo l’esempio della ricerca: quella a livello universitario potrebbe rimanere in capo alla Fondazione, che con Unimore ha dato vita al dottorato di ricerca “Reggio Childhood Studies”, mentre quella con la scuole sarebbe appannaggio di Reggio Children. Altro esempio: la formazione e le consulenze resterebbero di competenza della srl, che può produrre utili, mentre la formazione a carattere istituzionale sarebbe invece gestita dalla Fondazione, che è un ente no profit.
Nessuna rivoluzione, insomma. Anche l’ipotesi di far salire la Fondazione dal 46 per cento alla maggioranza delle quote di Reggio Children, presa in considerazione in prima battuta, è poi stata accantonata in favore di un rapporto paritario tra i due soggetti, entrambi a controllo pubblico. La bozza Profumo, in ogni caso, è una base per il confronto che coinvolgerà la città, a partire dal personale delle scuole e dei nidi d’infanzia. Con un punto fermo: la regia del sistema resterà nelle mani del Comune.
Leggi e guarda anche
Reggio Children, le pedagogiste: “Rassicurate, ma più coinvolgimento”. VIDEO
Tre soggetti, unica ispirazione: obiettivo sinergie e niente sovrapposizioni. VIDEO
Comune di Reggio Emilia Reggio Children asili Fondazione Reggio Children Istituzione Scuole e Nidi d'Infanzia di Reggio Emilia