REGGIO EMILIA – Basterà il quasi certo arrivo di Matteo Ardemagni per risollevare i granata? Dopo un testa a testa con l’Entella, a Frosinone confermano che la Reggiana sia l’unica in campo per accaparrarsi il 33enne rimasto ai margini del progetto dei laziali.
Uomo d’area col vizio del gol, si guarda a lui con speranza, dato che è proprio la penuria, anzi, l’assenza di reti a firma granata a colpire parecchio; ancora più delle sequenza di sconfitte iniziata proprio nella partita contro il Frosinone e arrivata a quella col Cittadella nel recupero di sabato, con in mezzo l’unico punto rimediato col pareggio sul campo dell’Empoli.
La parola d’ordine è sicuramente intervenire: intervenire sul mercato. Rinforzi servirebbero in tutti i reparti, ma la società ha sempre confermato il principio guida imprenditoriale, quello di non voler fare il passo più lungo della gamba. Difficile quindi, dopo lo sforamento estivo, pensare che verranno investite cifre importanti. Una compensazione arriverà in parte dalle uscite anche se mister Alvini continua a ripetere di non vedere l’ora di avere tutti i suoi a disposizione e non si può dargli torto perché non è mai successo.
Ecco, se lo scemare dell’entusiasmo e della carica iniziale che avevano fatto quasi volare la Reggiana si può comprendere con il confronto che i granata hanno poi avuto con la realtà della serie B; se la crisi dell’ultimo mese la si può comprendere considerando non solo il notevole tour de force – c’è stato per tutte le squadre – ma anche l’infilata di avversarie di qualità affrontate una dopo l’altra, rimane di più difficile comprensione lo stato fisico dei giocatori: proprio letteralmente, nel senso che non è dato sapere ancora quali conseguenze fisiche o quale propensione agli infortuni abbia causato il focolaio Covid che ha attanagliato i granata. E quanto queste conseguenze durino. Non si può non ipotizzare che ci possa essere un legame tra questo e i continui problemi fisici e muscolari che stanno colpendo la squadra.