REGGIO EMILIA – L’ultima serata del Panathlon reggiano è stata dedicata alla medicina dello sport. Ospite il dottor Danilo Manari con il suo staff e alcuni campioni reggiani. “Riguardando le foto con cui abbiamo costruito la serata, mi sono reso conto che sono passati tanti anni, tante esperienze e tante situazioni diverse”, le sue parole.
Dai ricordi, belli e dolorosi, degli anni passati accanto a Marco Pantani al lavoro con l’allenatore più vincente della storia, il reggiano Carlo Ancelotti. Il cardiologo e medico dello sport ha raccontato la sua carriera alla serata del Panathlon. All’incontro hanno partecipato atleti di vertice, come Mattia “lo spartano” De Bianchi, campione italiano di pugilato nei pesi piuma, e Fabia Maramotti, di ritorno dall’Ironman delle Hawaii, chiuso al terzo posto nella categoria 25 – 29 anni. “E’ stato emozionante, gli ultimi km erano su quel podio che sapevo di avere e volevo dare tutto, per il mio paese, per la mia famiglia e averlo ottenuto è stata una grande soddisfazione che mi ha dato tanta energia per il divenire”, ha detto.
Poi, lo staff di O2Up, la società che segue gli atleti, professionisti e dilettanti, aiutandoli a raggiungere i loro obiettivi. “Ho voluto trasmettere l’amore in generale per lo sport e per qualsiasi tipo di sport – ha aggiunto Manari – e l’orgoglio per quello che sono riuscito a seminare perché vedo che con questi tre ragazzi ho continuità e questo mi riempie di orgoglio”.
La serata, organizzata da Paolo Panciroli, si è svolta al Golf Club Matilde di Canossa. “Abbiamo visto come la scienza, la medicina sportiva, abbia fatto passi importanti nel seguire e monitorare le performance e anche i limiti in cui un atleta di prestigio o amatoriale perché lo sport faccia bene”, ha concluso Enrico Prandi, presidente del Panathlon reggiano.
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