REGGIO EMILIA – Gaetano e Domenico Oppido, padre e figlio originari di Cutro ma residenti a Cadelbosco, avevano messo in piedi una truffa ai danni del ministero delle Infrastrutture e trasporti che valeva 2,25 milioni di euro. Ora, il patrimonio dei due imprenditori, per un valore di circa 2,6 milioni di euro, è stato sequestrato dalla Direzione Investigativa Antimafia, coordinata dalla Dda di Bologna.
La truffa era stata ricostruita nell’operazione Grimilde e accertata nel successivo processo. Nel 2022 i due imprenditori, di 76 e 48 anni, sono stati condannati, dal tribunale di Reggio, rispettivamente a 4 anni e 6 mesi e 8 anni e 3 mesi di reclusione, pene poi confermate in appello, per aver partecipato alla truffa, con l’aggravante di aver agito per agevolare l’attività della struttura ‘ndranghetistica autonoma in Emilia e storicamente legata alla cosca Grande Aracri di Cutro.
I fatti risalgono al 2010: con una falsa sentenza, apparentemente emessa dalla Corte di Appello di Napoli, il sodalizio aveva indotto i referenti del ministero a pagare una somma di oltre 2 milioni di euro – a titolo di risarcimento per un terreno espropriato ma in realtà inesistente – a favore di una società riconducibile ai due imprenditori oggi destinatari del sequestro. L’accordo fraudolento aveva previsto che i proventi sarebbero stati spartiti tra gli Oppido e diversi esponenti sia del sodalizio ‘ndranghetistico emiliano, sia della cosca Grande Aracri. Anche se poi gli Oppido decisero di tenersi tutti i proventi per ripianare i propri debiti.
Il boss Nicolino Grande Aracri incaricò del recupero il genero Giovanni Abramo e un suo uomo di fiducia, Romolo Villirillo. Quest’ultimo riuscì a ottenere parte del denaro, ma a sua volta decise di tenerselo per sé scatenando la reazione della cosca. Ora, la Dia ha posto i sigilli a 55 immobili tra la provincia di Reggio Emilia (in particolare a Cadelbosco) e quella di Crotone, due società del settore edile, rapporti finanziari, partecipazioni societarie e un automezzo tutti ricoducibili agli Oppido.
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