REGGIO EMILIA – Un impero costruito su prestanome, società fantasma e milioni di euro sottratti allo Stato: Patrizia Gianferrari, pseduo imprenditrice 69enne originaria di Sassuolo, residente a Castellarano è finita di nuovo nel mirino della Finanza che ha eseguito un maxi sequestro da oltre 36 milioni di euro.
Il provvedimento, disposto dal Tribunale di Bologna su richiesta della Procura di Reggio, è stato eseguito dal GICO, il Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata delle Fiamme Gialle di Bologna. L’operazione ha coinvolto 14 province italiane, tra cui Reggio Emilia, Modena, Rimini, Milano, Lodi e Padova.
Davvero ingente la mole dei beni sequestrati e in attesa di confisca ” Una villa di lusso con piscina a Rimini, una Porsche, Range Rover, 19 orologi alcuni d’oro, contanti per quasi 150mila euro, una serie di società sequestrate” spiega nel dettaglio il Col. Giuseppe Nastasia, Capo Nucleo Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bologna
Le indagini hanno ricostruito un sistema di società intestate a prestanome, ma gestite di fatto dalla donna e dai suoi due figli, utilizzate per ottenere finanziamenti bancari anche garantiti dallo Stato, poi impiegati per spese personali. Le attività economiche coinvolte operavano nei settori del commercio di materie plastiche, ferro e immobiliare.
La donna è stata definita dagli investigatori come una figura di ‘spiccata pericolosità sociale’, con numerose denunce e condanne definitive per reati quali estorsione, truffa, bancarotta fraudolenta, evasione fiscale, falso ideologico e materiale.
“Questa indagine esprime l’integrazione perfetta tra l’utilizzo delle banche dati che ormai sono imprescindibili, soprattutto nel settore economico-finanziario, con l’investigazione tradizionale cioè il riscontro sul territorio e i pedinamenti” conclude il Comandante della Finanza di Bologna, Giovanni Parascandolo.
Il Procuratore Paci: “Un sistema criminale ad alto rischio”. VIDEO
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