REGGIO EMILIA – Vinitaly di Verona nuovamente posticipato al 2022. Troppa l’incertezza legata alla situazione sanitaria, Veronafiere ha quindi deciso di annullare, per il secondo anno consecutivo, il salone internazionale dei vini e dei distillati che va in calendario dal 10 al 13 aprile del 2022.
Le permanenti incertezze sullo scenario nazionale ed estero e il protrarsi dei divieti, ha spiegato l’organizzazione, ha indotto a riprogrammare la 54ª edizione. Troppo alto il rischio di un flop e impossibile organizzare questa manifestazione internazionale così complessa senza sapere quali saranno le condizioni epidemiologiche nel mondo tra tre mesi.
Decine le cantine reggiane che avrebbero partecipato con i propri stand o assieme ai consorzi di tutela. Una vetrina importante per le realtà locali che intercettavano così venditori e distributori in tutto il mondo. La cantina Lombardini di Novellara, una della più rappresentative per il nostro Lambrusco, è una presenza costante a Vinitaly da 35 anni. “Troppa incertezza – le parole di Chiara Lombardini – così non si poteva fare in questo clima anche di crisi economica”.
Calici amari diventati ancora più amari con le chiusura della ristorazione, tra i canali di maggior vendita. A salvare le perdite in questi mesi solo la grande distribuzione, secondo l’indagine dell’osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor , in crescita per il 51% e il vero e proprio boom dell’online per 8 operatori su 10. “Chiediamo un sostegno al settore, che è la bandiera del Made in Italy e il vino è il primo biglietto da visita”, ha aggiunto la Lombardini.
Stando all’analisi del campione, sono le piccole imprese sotto il milione di euro di fatturato a scontare gli indicatori peggiori con vendite in rosso nell’81% dei casi e con l’export in forte contrazione.
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