Londra, 28 gennaio 2022
Ai nostri amici di Reggio Emilia,
Siamo addolorati per la scomparsa di Giovanna (Quadreri, ndr). Vorremmo raccontarvi la nostra storia e come abbiamo conosciuto questa meravigliosa donna.
Come famiglia non conoscevamo molto delle esperienze e del coinvolgimento del nostro defunto papà durante la seconda guerra mondiale. Sapevamo che era stato nel SAS-Special Air Service (le forze speciali britanniche ) ed era stato paracadutato nel nord Italia per attaccare il quartier generale tedesco durante l’Operazione Tombola. Nel corso di questa missione fu ferito al ginocchio. Quando eravamo bambini ci raccontava che i partigiani gli avevano salvato la vita. Ma non ci fornì molte informazioni in più.
Dieci anni fa le mie sorelle Diana e Tara stavano cercando maggiori informazioni su Operazione Tombola. Durante le loro ricerche si sono imbattute in un autore e giornalista italiano, Matteo Incerti. Insieme a Valentina Ruozi aveva scritto un libro su questa operazione. Quando lo contattarono e gli dissero che nostro papà Frank Mulvey era stato ferito al ginocchio, Matteo iniziò a mettere insieme i pezzi del puzzle. Nel giro di pochi giorni Matteo ci contattò su Skype per dirci che conosceva due partigiane. Erano Giovanna e Mercedes, le due staffette che avevano salvato nostro papà. Così organizzò una videochiamata con loro durante un pomeriggio di maggio. È stata un’esperienza straordinaria poter vedere finalmente e parlare con le due donne , che con le loro azioni coraggiose hanno salvato la vita a nostro padre anche con l’aiuto della famiglia Cottafavi che lo nascose nel fienile rischiando loro stessi.
Nel luglio 2012, io e mia sorella Diana venimmo a Reggio per conoscere Giovanna, Mercedes e Matteo. Non potevamo credere di aver finalmente incontrato le donne che avevano salvato il nostro papà che si sposò dopo la guerra ed ebbe quattro figlie e un figlio. Noi tutti non saremmo qui se non fosse stato per il loro coraggio. Matteo ci aiutò a tradurre le parole di Giovanna e lei ci spiegò come come durante il viaggio durato ben ventitré ore, avevano costantemente rassicurato nostro papà che sarebbe ripreso. Stava soffrendo molto, ma sono riuscite a farlo salire su un asino e lo hanno portato attraverso le montagne fino al confine con le Linee Alleate.
Ci sono solo pochi partigiani ancora in vita. Ci sentiamo così fortunati di aver incontrato alcuni di loro durante le commemorazioni annuali ad Albinea. È un evento così speciale per noi e come famiglia Mulvey siamo così grati a Matteo per averci aiutato a capire l’intera storia dell’Operazione Tombola.
Ci sentiamo così fortunati di aver incontrato Giovanna in molte occasioni negli ultimi dieci anni: è sempre stata così calorosa, gentile e appassionata.
La pandemia di Covid ha impedito di venire in Italia negli ultimi due anni. Ma ci siamo tenuti in contatto inviandole fotografie e facendo videochiamate fino all’ultimo. Era una persona immensamente forte, che all’età di sedici anni ha rischiato la vita per portare in salvo un soldato ferito insieme a Mercedes. Era il nostro papà.
Ci mancherà enormemente e quando torneremo per le celebrazioni a marzo, Giovanna sarà in prima fila con noi nei nostri cuori e nei nostri pensieri. E lo sarà per sempre.
Senza la ricerca e la scrittura di Matteo non avremmo mai trovato questa signora così speciale per tutti noi a cui dobbiamo la nostra stessa vita. Il suo nome: Giovanna Quadreri, Libertà. Che riposi in pace.
Kate, Diana, Tara, Vanessa, Hugh Mulvey
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