BORETTO (Reggio Emilia) – Occhi elettronici, termometri, rilevatori che misurano sollecitazioni e conseguenti alterazioni. La dotazione di questo tipo di apparecchiature è prevista per il ponte sul fiume Po tra Boretto e Viadana. L’installazione è cominciata alla fine di gennaio. Se ne sono accorti gli utenti della strada, incontrando saltuariamente limitazioni temporanee alla circolazione dovute ai lavori.
“Ci sono dei sensori sensori biassiali, degli estensimetri. Ci sono anche dei sensori ambientali, offerti dalla ditta in fase di gara, che rilevano addirittura le pm10 relative alle emissioni dei veicoli che transitano sul ponte”, spiega Valerio Bussei, dirigente del servizio infrastrutture della Provincia di Reggio.
Una volta applicati, attraverso un sistema informatico i tecnici della Provincia saranno in grado di consultare in tempo reale, da remoto, le diverse misurazioni eseguite, riguardanti ad esempio la deformazione delle travi o l’oscillazione delle pile. Al superamento di determinati livelli in automatico scatta un messaggio di allerta che dà il via a un’ispezione immediata.
“E’ un sistema che sperimentiamo per la prima volta, intendiamo estenderlo ai manufatti principali della provincia di Reggio, abbiamo ricevuto finanziamenti dalla Regione, lavoreremo per la messa in sicurezza di oltre 40 manufatti”.
Valutare costantemente danneggiamenti e usura delle infrastruttura consentirà un risparmio, grazie alla programmazione di interventi più celeri e mirati. Le risorse spese per il monitoraggio del ponte lungo la provinciale 111 sono di 180mila euro. Una cifra analoga verrà investita anche per il ponte tra Guastalla e Dosolo, sempre sul Grande fiume. “Nell’ambito delle somme previste per i lavori di manutenzione del ponte prevediamo di mettere in esercizio un sistema analogo di monitoraggio”.
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