REGGIO EMILIA – Sono una dei tanti volontari che ha prestato servizio per alcuni anni alla Mensa del Vescovo, per poter compiere un gesto di solidarietà e aiuto verso i bisognosi. Con questa lettera desidero comunicare riflessioni e sentimenti condivisi con chi ha partecipato a questa attività tanto conosciuta nella città. In questi anni siamo diventati un gruppo di amici e siamo rimasti sorpresi dalla notizia della prossima chiusura della mensa, che verrà affidata alla Caritas.
Per anni abbiamo lavorato con impegno e con il sorriso nel preparare pranzi cucinati con abilità e fantasia, attenti anche a rispettare esigenze particolari personali dovute a culture e religioni diverse. Oltre al lavoro quotidiano, abbiamo dedicato attenzione alla raccolta fondi preparando cene per gruppi e vendendo in un locale della curia in occasione della festa del patrono San Prospero prodotti culinari preparati da mani abili. Oltre al contributo economico dato alla mensa, ci ha ripagato sempre la soddisfazione di ricevere riconoscimenti e complimenti per la bontà del cibo anche dagli ospiti abituali, provenienti da paesi di tutto il mondo e anche cittadini reggiani. Abbiamo incontrato uomini e donne di ogni età, mamme con bambini e famiglie, che abbiamo accolto col sorriso e che hanno trovato presso di noi ascolto e attenzione. Situazioni difficili e storie drammatiche hanno avuto aiuti e supporto particolari. L’atmosfera accogliente così creata ha permesso di stabilire rapporti amicali con le persone, di tanti conoscevamo il nome, e con il nome venivano accolti e ci scambiamo saluti sorridenti incontrandoci per le vie della città. Nello svolgimento del lavoro quotidiano e oltre, ci ha sempre supportato e sostenuto Maria Chiara Visconti Gramoli, sempre presente, guida sicura, efficiente, gentile e generosa. Siamo dunque riconoscenti alla famiglia Visconti per aver accettato nel 1965 un incarico che le era stato affidato dal vescovo Baroni, e che ha permesso a noi di realizzare il desiderio di aiutare il prossimo e i poveri, e di fare un’esperienza di amicizia e condivisione, dove ho sicuramente più ricevuto che dato.
Grazie Kikka.
Una volontaria della mensa a nome di tutte e tutti i volontari
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