REGGIO EMILIA – Da Helsinky, dove è in corso il Congresso Europeo di Scienze Planetarie, lo scienziato reggiano Roberto Orosei commenta l’annuncio della Nasa: nei campioni raccolti dal rover Perseverance su Marte sono stati individuati minerali che potrebbero essersi formati grazie all’azione di antichi batteri.
“Adesso la superficie di Marte è molto più inospitale rispetto al passato – spiega Orosei – e non ci aspettiamo di trovare i batteri, ma potrebbe essere qualcosa che è accaduto milioni o addirittura miliardi di anni fa”.
Il ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica conosce bene il pianeta rosso: i suoi studi hanno portato alla scoperta di acqua liquida sotto la calotta polare marziana. Invita alla cautela: bisognerà aspettare prima di poter parlare davvero di tracce di vita.
“Il problema è che gli strumenti che possono essere messi a bordo di un rover – precisa – non sono sofisticati come quelli che possiamo utilizzare qua. Quindi la vera risposta definitiva sull’origine di questi minerali si avrà soltanto quando questo campione, che è stato raccolto proprio per essere messo in una capsula e un giorno portato sul nostro Pianeta arriverà effettivamente a noi. Questo però purtroppo in questo momento è un po’ incerto perchè le attuali politiche del Governo americano hanno messo in stand by il recupero di questi campioni preferendo puntare sulla esplorazione umana e quindi sull’arrivo dell’uomo su Marte”.
Segnali di vita passata su Marte, il parere dello scienziato reggiano Orosei. VIDEO
11 settembre 2025L’annuncio è stato dato ieri dalla Nasa. Il ricercatore dell’istituto nazionale di astrofisica raccomanda prudenza












