REGGIO EMILIA – Il ruolo dei professionisti, e dei commercialisti in particolare, nella segnalazione delle operazioni finanziarie sospette: il tema è stato al centro del convegno organizzato dall’ordine reggiano all’Hotel Astoria.
Un’occasione per commentare l’impennata delle segnalazioni sospette registrata a Reggio dalla Banca d’Italia. Solo una piccola parte arriva dai professionisti, come spiega Roberta Circosta della Banca d’Italia: “L’attività segnaletica è complessa, perché presuppone un procedimento di valutazione che ha in sé un ineliminabile elemento di discrezionalità. La valutazione del caso è lasciata sempre al soggetto obbligato. La Uif mette a disposizione non solo dei professionisti ma di tutti i soggetti segnalanti degli strumenti che, se non eliminano questo elemento di discrezionalità, cercano di facilitare la selezione delle anomalie”.
Massimo Giaroli, presidente provinciale dell’Ordine: “Non abbiamo gli strumenti che ha una banca in tempo reale. Ci si accorge di determinate incongruenze se si fanno controlli di coerenza. Quando notiamo qualcosa che non va rispetto all’anno precedente, si deve accendere la lampadina ed è lì che dobbiamo intervenire. Certamente, gli indicatori di anomalia ci devono aiutare ad andare su questo percorso”.
Fondamentale il gioco di squadra, come sottolinea Maria di Domenico della guardia di finanza reggiana: “A parte attenersi alle linee direttive delle loro autorità centrali, ricorrere al contradditorio e al confronto gli operatori di polizia che si occupano di riciclaggio. Noi siamo aperti al confronto in caso di seri dubbi o grossolane situazioni che non possono essere risolte se non con un confronto con noi”.
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