REGGIO EMILIA – L’ultimo bersaglio colpito da qualcuno che pare abbia dichiarato guerra agli autovelox è la colonnina arancione posizionata a San Bernardino di Novellara, nei pressi del cimitero, lungo la provinciale 81, nel tratto in cui vige il limite di 30 chilometri orari. La torretta presa di mira serve alla polizia locale per collocare gli occhi elettronici che rilevano quanto corrono i veicoli. Per metterla fuori uso è stata incendiata. Sradicati e gettati a terra poi due cartelli stradali, posizionati prima e dopo il dissuasore. E’ accaduto ieri sera intorno alle 22.
Competono invece alla polizia locale dell’Unione Bassa reggiana le indagini sull’altro grave gesto vandalico avvenuto ai danni di un rilevatore di velocità. In questo caso a finire fuori uso è stato il sistema cosiddetto tutor che monitora un tratto di quattro chilometri della Cispadana, tra Boretto e Gualtieri. Non lontano dall’uscita di Pieve Saliceto, nella notte tra venerdì e sabato è stato abbattuto il palo che sorregge l’occhio elettronico puntato sulla corsia di chi marcia in direzione est. Contro il gesto di inciviltà interviene il sindaco di Boretto Matteo Benassi, irritato, tra le altre cose, da alcuni commenti fuori luogo comparsi sui social: “La società non è educante come si evince dai social. Su quella strada ci sono stati tanti incidenti, anche mortali, quel tutor li ha ridotti a zero”.
Per mettere a segno il colpo il ‘giustiziere’ del velox con tutta probabilità ha utilizzato un flessibile da taglio a batteria. Al fine di rintracciarlo sono in corso le verifiche su quanto scandagliato dalle telecamere posizionate sui varchi stradali della zona, dotate del riconoscimento automatico delle targhe.
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