REGGIO EMILIA – Una sede di Forza Nuova in città. Il progetto è stato annunciato sabato scorso dal leader e fondatore del movimento di estrema destra neofascista, Roberto Fiore. Che ne ha parlato a Ferrara, dove Forza Nuova, meno di tre mesi fa, ha aperto una “Casa della Patria”, come gli iscritti sono soliti chiamare i propri circoli.
La notizia ha fatto salire sulle barricate i partiti di sinistra e decine di associazioni. Pronta a mobilitarsi è la Cgil.
“Qualora questa malaugurata ipotesi dovesse divenire realtà, saremo in piazza per difendere la storia e l’identità della nostra comunità che conserva solide radici antifasciste”, si legge in una nota che sottolinea come l’eventuale apertura avverrebbe nell’anno dell’80° anniversario della Liberazione. “Uno sfregio intollerabile”, viene affermato, “per la città dei Fratelli Cervi e dei Martiri del 7 Luglio”.
Pronta a mettere in campo ogni strumento e azione democratica per impedire lo sbarco in città di Forza Nuova è anche l’Anpi, il cui comunicato, parlando di “attacco provocatorio e oltraggioso”, ricorda la condanna inflitta nel 1985 a Roberto Fiore per il reato di associazione sovversiva e banda armata per la strage della stazione di Bologna. Un’altra condanna che riguarda Fiore è quella a 8 anni per l‘assalto alla Cgil di Roma, avvenuto nel 2021.
“A Reggio i fascisti di ieri e di oggi non passano”, sono le parole del segretario provinciale del Pd Massimo Gazza che parla di “provocazione inquietante” e ricorda la Medaglia d’Oro al Valor militare della Resistenza conferita alla città dal Presidente della Repubblica Einaudi.
D’accordo col contribuire “assieme a tutte le forze democratiche e antifasciste cittadine a fare in modo che la nostra città non si faccia trovare impreparata” è, poi, Rec, Reggio Emilia in Comune, mentre Laboratorio Aq16, Casa Bettola e Città Migrante rispedisce al mittente le accuse di Roberto Fiore che ha parlato di atteggiamenti antidemocratici nei confronti di Forza Nuova e di “censura antifascista”. Ma Forza Nuova – viene spiegato – rivendica una storia fatta di stragi e tentativi di colpi di Stato, che fa guerra alle libertà e ai diritti fondamentali, come la libertà di movimento per le persone migranti e la libertà di abortire per le donne.
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