REGGIO EMILIA – Cresce in provincia di Reggio l’allerta per la presenza di focolai di zanzare portatrici del virus chikungunya. Dopo i casi del parco Aquatico, in città, e di Villa Minozzo, ora si attende l’esito degli esami effettuati su due persone che hanno manifestato sintomi sospetti. Sono due residenti di Rubiera. L’amministrazione comunale ha già attivato il protocollo per la disinfestazione, che comincerà a partire da domani mattina in alcune zone del comune.
Sono due cittadini di Rubiera gli ultimi casi sospetti di infezione da chikungunya, virus che si trasmette attraverso la puntura della zanzara tigre. Hanno presumibilmente contratto l’infezione al di fuori della provincia per poi manifestare i sintomi tipici della malattia, febbre e forti dolori muscolari. Le loro condizioni non sono gravi. In attesa della conferma della positività, come previsto dal protocollo sanitario, il Comune ha avviato la procedura per la disinfestazione delle tre aree del paese interessate. C’è però una incognita che potrebbe vanificare tutto: la pioggia. Coinvolti il territorio di Fontana Nord, oltre l’autostrada, e via Salerno: qui, tempo permettendo, a partire da domani mattina alle cinque e per tre mattine consecutive interverranno le squadre specializzate.
Il sindaco Emanuele Cavallaro invita i cittadini a collaborare: “Di solito si raccomanda ‘non fate mai entrare nessuno’, in questo caso se vedete qualcuno di strano che vi chiede di venire a disinfestare il vostro giardino lo sta mandando il comune – spiega Cavallaro – E’ importante che i privati collaborino e facciano entrare gli operatori che provvederanno a disinfestare le aree verdi e a rimuovere colonie e larve per azzerare la popolazione delle zanzare nelle aree interessate”.
Si è deciso di intervenire anche nell’area della piscina esterna di Rubiera, ma solo domani mattina e sempre se non piove: “Si punta ad azzerare nelle aree dove ci possono essere zanzare portatrici del virus la popolazione di questi insetti – continua il sindaco – Si utilizzano però dei prodotti molto tossici, questo è il motivo per cui questi trattamenti non si fanno a tappeto. Ci sono raccomandazioni da fare: gli animali vanno tenuti dentro, si devono chiudere le finestre e bisogna spegnere i condizionatori mentre si fanno i trattamenti e bisogna evitare le aree trattate per le ore successive. Noi chiuderemo i parchi e le zone pubbliche che vengono trattate per 48 ore”.
Due casi che se confermati si aggiungono a quelli individuati nelle ultime ore: un cliente del parco Aquatico e una persona arrivata a Sologno di Villa Minozzo per una visita a un conoscente. L’Ausl ricorda che la malattia non si diffonde da persona a persona, ma solo ed esclusivamente tramite la puntura di una zanzara che ha precedentemente punto un soggetto infetto. Non esiste un trattamento specifico. La misura più efficace resta la prevenzione.
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