CORREGGIO (Reggio Emilia) – E se a rischiare la vita in un viaggio clandestino fossimo noi? Se a chiudersi fossero le nostre frontiere, i nostri porti, i nostri orizzonti? “Scusate se non siamo morti in mare” parte da questa domanda scomoda e necessaria per restituire umanità a chi oggi affronta traversate e frontiere ostili. Questo il tema dello spettacolo in programma martedì 16 e mercoledì 17 dicembre, alle ore 20:30, al teatro Asioli di Correggio. Testo e regia di Emanuele Aldrovandi, produzione LAC Lugano Arte e Cultura e Associazione Teatrale Autori Vivi.
In un futuro non troppo lontano, segnato da crisi economiche e ambientali, l’Europa è diventata un continente di emigranti: gli europei sono ora i migranti che cercano, clandestinamente, un approdo in paesi più ricchi, mentre le frontiere sono chiuse. Su una banchina di porto, due uomini e una donna salgono di nascosto in un container, affidando a quel viaggio desideri, rimpianti, frustrazioni, paure e diffidenze.
Aldrovandi costruisce una lucida e crudele “commedia nera” che non vuole essere cronaca né riprodurre il presente, ma interrogare il nostro modo di stare al mondo, il rapporto con il tempo che scorre e con l’immagine che abbiamo di noi stessi di fronte agli altri. Il rovesciamento di prospettiva – siamo noi a partire, a dipendere dai trafficanti – invita lo spettatore a mettersi nei panni di chi oggi attraversa i confini, ricordando che dietro ogni numero ci sono volti, corpi, relazioni.
Il pluripremiato autore e regista torna così all’Asioli con una nuova produzione di un testo che, dopo traduzioni e allestimenti internazionali – fino al recente debutto al Park Theatre di Londra nel 2023 – torna in scena in lingua italiana, con Tomas Leardini, Luca Mammoli, Sara Manzoni e Debora Zuin.














