BOLOGNA – Il tribunale amministrativo dà ragione alle famiglie. Il Tar dell’Emilia-Romagna sospende infatti l’efficacia dell’ordinanza dell’8 gennaio 2021 con cui il presidente Stefano Bonaccini ha disposto la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori fino al 23 gennaio 2021, visto il numero di contagi da covid. Il ricorso era stato presentato da 21 genitori ed è stato accolto. Secondo il Tar tale ordinanza comprime in “maniera eccessiva”, “immotivatamente” e “ingiustificatamente”, il “diritto degli adolescenti a frequentare di persona la scuola quale luogo di istruzione e apprendimento culturale nonché di socializzazione, formazione e sviluppo della personalità”.
L’Emilia Romagna è la seconda Regione, dopo la Lombardia, che vede la sospensione dell’ordinanza relativa alle sole scuole superiori. E questo perchè: “Non sono indicati – scrive il Tar – fatti, circostanze ed elementi di giudizio che indurrebbero ad un giudizio prognostico circa un più che probabile che non incremento del contagio riferibile all’attività scolastica in presenza nelle scuole secondarie di secondo grado”. E non sarebbe nemmeno ventilata la possibilità che negli istituti scolastici il virus si diffonda più facilmente.
La decisione del Tar arriva come provvedimento urgente e fissa per la trattazione collegiale dell’incidente cautelare la camera di consiglio del 10 febbraio 2021. Secondo l’avvocato delle famiglie gli studenti potrebbero tornare in classe già domani, anche se l’organizzazione necessiterà tempo. Convocata d’urgenza la giunta in Regione.
Aggiornamento
Scuola, l’Emilia Romagna obbedisce al Tar: superiori aperte da lunedì 18
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