REGGIO EMILIA – Ore 13. Autostazione dell’ex caserma Zucchi. Non c’è la bolgia tipica dell’epoca pre Covid, ma il luogo si presenta comunque affollato con centinaia di studenti che qui confluiscono da diversi istituti cittadini e che si riversano sotto la maxi pensilina in attesa dei mezzi che li riportino a casa. Ed ecco che il distanziamento si va a far benedire, nonostante il lavoro degli steward ingaggiati dalla Provincia che hanno il compito di regolare il flusso in salita sui mezzi stessi.
E se a bordo della maggior parte delle corse la situazione si presenta – e viene riferita – piuttosto disciplinata, ce ne sono altre che continuano a risultare stipate: è il caso, ad esempio, della gettonatissima linea 2 che collega Rubiera a Sant’Ilario ed è ovviamente presa d’assalto dagli studenti.
Che il terminal dell’ex Caserma Zucchi, così come altre stazioni, sia un fronte caldo per il rischio assembramenti lo testimonia anche l’invio da parte della questura di una volante della polizia a monitorare la situazione. Nonostante il potenziamento dei mezzi, i disagi, insomma, non mancano: a San Polo, ad esempio, diversi studenti lamentano di non aver potuto, per limiti di capienza, salire a bordo di un autobus diretto in città. Seta e Agenzia per la mobilità stanno raccogliendo le segnalazioni.
Dopo questa prima settimana di ripresa della circolazione degli studenti delle superiori, verrà effettuato un primo bilancio insieme a Provincia e dirigenti scolastici per correggere le anomalie e migliorare quello che sarà possibile migliorare.
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