REGGIO EMILIA – Torna a essere “spazio” la parola più pronunciata nelle scuole. Se durante l’emergenza pandemica è stato necessario trovare spazio in più, ora si punta a restringere, o meglio, a ottimizzare, dice la neo vicepresidente della Provincia con delega alla Scuola Elena Carletti. L’ente locale è competente sui 21 istituti superiori che equivalgono a 64 edifici.
Da 20 giorni a questa parte, più o meno incontrando in media un dirigente scolastico al giorno, Carletti sta parlando con i presidi per raccogliere da loro esigenze e proposte per far fronte ai costi esorbitanti di riscaldamento nelle scuole, stimati per il 2022 in 3.300.000 euro, con una maggiorazione del 70% rispetto al 2021. Ma la vera stangata è attesa nel 2023: spese per almeno 4 milioni di euro se nulla cambierà nelle tariffe.
L’obiettivo è arrivare al 2 novembre, al netto di una nuova proroga, con il quadro completo, per capire dove intervenire. “Abbiamo messo a disposizione informazioni tecniche sugli impianti; ci sono molte differenze, nelle scuole storiche non è possibile differenziare, ma nelle altre si cercherà di spegnere gli spazi non utilizzati, soprattutto quelli per i laboratori pomeridiani”, spiega Elena Carletti, vicepresidente della Provincia.
Una cosa Carletti ripete e ribadisce più volte, per rassicurare le famiglie: “Nessuna iniziativa di razionalizzazione metterà in alcun modo a rischio il diritto allo studio e il confort dei ragazzi”.