REGGIO EMILIA – Ieri sera è stato trovato l’accordo tra il Governo e le Regione sul trasporto pubblico locale in vista della riapertura delle scuole. Un accordo positivo secondo l’Agenzia della mobilità di Reggio, ma arrivato in ritardo.
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La capienza massima degli autobus all’80% e non più al 60% come si ipotizzava in un primo momento, aumentando i posti a sedere e riducendo quelli in piedi. Un limite che potrà essere superato, fin quasi al 100%, installando “separazioni removibili” tra i sedili. La capienza massima, inoltre, potrà essere raggiunta per i tragitti che non superano i 15 minuti. I mezzi, sui quali bisognerà continuare a indossare la mascherina, dovranno essere forniti di dispenser per l’igienizzazione e dovranno essere sanificati garantendo il ricambio d’aria. Questo – in sintesi – quanto prevede l’accordo su trasporto pubblico locale tra Governo, Regioni ed Enti locali in vista della ripartenza delle scuole. Un accordo definito “sicuramente positivo” dalla direttrice dell’agenzia della mobilità di Reggio Cecilia Rossi – per l’aumento della capienza dei mezzi. Ma sicuramente serviranno autobus aggiuntivi rispetto a quelli a disposizione.
“Con la capienza ridotta al 60% – spiega Rossi – avevamo stimato un fabbisogno maggiore di circa 30 mezzi, ora dovremo rimodulare il programma d’esercizio, che avevamo già comunicato a Seta ad agosto. Abbiamo chiesto all’azienda la massima flessibilità perché il vero test sarà proprio alla ripartenza, non sappiamo ancora infatti quanti studenti quest’anno utilizzeranno il servizio pubblico. L’accordo è positivo – conclude Cecilia Rossi – ma siamo in ritardo rispetto agli anni scorsi: già a metà agosto sapevamo le necessità di mezzi e personale. Seta sta lavorando per questo cercando rinforzi nel settore privato”.
“Sono state accolte le nostre richieste per coniugare sicurezza e diritto alla mobilità per studenti e pendolari”, ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. Sono state accolte anche altre richieste: quelle di applicare il criterio della capienza massima all’80% anche al trasporto ferroviario regionale e di rendere disponili, con un Decreto legge ad hoc, le risorse per finanziare i servizi a copertura del residuo 20% , consentendo l’utilizzo del fondo di 400 milioni già stanziati nel Decreto semplificazione”.
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