REGGIO EMILIA – Il Ministero dell’Istruzione ha pianificato maxi concorsi fino al 2025 per assumere nuovo personale e ridurre il dramma del precariato, ma il tema rimane scottante e continua a essere all’attenzione delle forze sindacali. Sì, perché il nuovo anno scolastico inizierà all’insegna di alcuni problemi cronici. A lanciare l’allarme è il sindacato Cisl.
“Il primo – spiega Monica Leonardi della Cisl Emilia Centrale – riguarda i docenti di sostegno: in organico di diritto ne sono previsti 1.056 e c’è una forte difficoltà di reclutamento di docenti specializzati. Basti dire che a questo numero ogni anno si aggiungono altri 350 docenti di sostegno precari per coprire il fabbisogno. Per la loro stabilizzazione, da tre anni i concorsi non bastano più e con una misura straordinaria si attinge dalla graduatoria provinciale per le supplenze. Siamo ancora lontani dall’obiettivo di garantire agli studenti certificati e alle loro famiglie la stabilità di un docente che rimanga per l’intero ciclo”.
Cosa propone il sindacato? “Si crei una graduatoria o un doppio canale definitivo dal quale attingere per l’assunzione dei docenti di sostegno e di materia, valorizzandone l’esperienza pluriennale. Avremmo, da un lato, docenti finalmente stabilizzati e, dall’altro, famiglie e studenti con la certezza della continuità didattica“.
Un secondo più generale problema riguarda il reclutamento dei docenti: “Soprattutto dei docenti delle materie scientifiche alle medie e alle superiori e dei docenti per la scuola primaria. Aspettando il decreto di metà luglio per le immissioni in ruolo, sono 457 i posti vacanti per il pensionamento o per la mobilità dei docenti verso altre province”.
Dalla Cisl infine un monito: “Il mestiere del docente non attira più, gli stipendi sono insufficienti se pensate che si inizia una carriera con 1.400 euro e si viene catapultati ovunque, con costi affitto impossibili”.
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