REGGIO EMILIA – A dieci giorni dall’inizio della scuola, scoppia il caso dell’algoritmo che abbina cattedre e insegnanti precari e di sostegno. Sul piede di guerra la Uil scuola, che per il pomeriggio dell’11 settembre ha organizzato una manifestazione di protesta davanti agli uffici dell’ex Provveditorato in via Mazzini.
Sono giornate di lavoro intenso per abbinare cattedre e insegnanti in vista del 15 settembre, quando anche in Emilia Romagna inizierà il nuovo anno scolastico. Da quattro anni non sono uffici e impiegati in carne e ossa a occuparsi di tutto questo, ma un algoritmo del ministero dell’Istruzione che elabora e decide le destinazioni dei docenti. Parliamo di precari – che nella scuola sono una parte molto rilevante – e degli insegnanti di sostegno.
Una fase di reclutamento che, però, sta sollevando le proteste di centinaia di insegnanti nel reggiano e le ire della Uil scuola, già sul piede di guerra. Insegnanti sbattuti da una parte all’altra delle provincia, nessuna considerazione dell’esperienza maturata con, in più, il pericolo di perdere un anno di lavoro al primo rifiuto. Solo alcuni degli effetti dell’elaborazione tecnologica per la quale l’insegnante rischia di diventare solo un numero.
Le proteste riguardano anche il personale Ata, tecnico e ausiliario che pur contando sui classici bollettini scritti e non algoritmi di ultima generazione, non ha avuto comunque sorte migliore.
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