REGGIO EMILIA – Le conseguenze del Covid sui giovani sono numerose: una di queste riguarda la necessità di predisporre nelle aule spazi larghi che garantiscano il distanziamento.
Le scuole hanno fatto quanto potevano. Il liceo “Matilde di Canossa” ha addirittura chiesto, per 19 classi, ospitalità al vicino istituto “Secchi”. La seconda O, nell’ottica di proteggere il più possibile gli studenti dal virus, è stata collocata dall’inizio dell’anno scolastico in biblioteca. In quell’ambiente, però, il riscaldamento non ha mai funzionato. In settembre e ottobre nessun problema, da novembre però le temperature hanno iniziato a scendere e in questi giorni il freddo si fa particolarmente sentire.
Toccherebbe alla Provincia intervenire. I genitori hanno cercato, insieme agli insegnanti, qualche soluzione ma ancora per qualche giorno gli alunni dovranno seguire le lezioni in giacca a vento. Il preside, Daniele Cottafavi, ha fatto presente che, qualora non fosse possibile ripristinare il vecchio impianto di riscaldamento, la scuola a proprie spese potrebbe installare delle pompe di calore.
Qualche genitore avrebbe suggerito la didattica a distanza in attesa dei lavori. Altri, però, sarebbero più restii visto che la dad è un estremo rimedio spesso non apprezzato dagli studenti. Per qualche giorno ancora, almeno per la seconda O del “Canossa”, il polo di via Makallè sarà una sorta di polo nord che fa da contraltare a tutte quelle aule, riscaldate, in cui si tengono le finestre aperte per favorire l’aereazione e scongiurare il Covid. Anche questi sono segni della pandemia.
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Nel pomeriggio la Provincia è intervenuta sull’accaduto. “Nessuna inefficienza, ritardo o inadempienza”, si legge in una nota.
“Il dirigente scolastico è stato avvisato per la prima volta dei problemi di riscaldamento nell’aula attraverso una mail inviata dal coordinatore di classe, che lo stesso dirigente ha letto all’inizio della mattinata di oggi, venerdì 10 dicembre. Intorno alle 9, accertato che il problema non poteva essere risolto internamente, l’istituto ha avvisato la Provincia. Alle 9.36 la Provincia di Reggio ha ricevuto la segnalazione della scuola che, una volta istruita, ha comportato la richiesta di intervento urgente alle 9.45 al global service. Alle 11.30 il manutentore incaricato dal globale service si è presentato a scuola, ma è stato rimandato indietro perché nell’aula si stava svolgendo lezione: le finestre dell’aula risultavano aperte. Alle 14 il manutentore è ritornato a scuola. Nella classe, in quel momento, la temperatura era di 18,6 gradi. E’ stata aumentata la velocità della ventola e domani mattina sarà verificata la temperatura dell’aula”.
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