REGGIO EMILIA – La diversificazione delle date per la ripartenza scolastica e il probabile ritorno in presenza del 50% degli studenti delle superiori a partire da lunedì 11 gennaio nelle regioni gialle e arancioni, è piombato sulle amministrazioni locali come il Comune di Reggio, che si erano organizzate per un rientro il 7 gennaio.
Date certe e una maggiore programmazione le forti richieste che vengono rivolte al Governo, mentre resta un punto imprescindibile il fatto che i ragazzi debbano tornare a scuola in presenza. “Siamo molto preoccupati per questi continui rinvii – il pensiero dell’assessore comune all’Istruzione, Raffaella Curioni – Le scuole sono comunità complesse, che all’interno racchiudono l’esistenza di svariate persone. In queste settimane è mancata la programmazione per una riapertura in sicurezza al 7 gennaio. Ogni volta che si cambiano date, i dirigenti e gli insegnanti devono ripartire a riprogrammare il calendario scolastico”.
Dei 22mila studenti, 13mila sono quelli che frequentano le superiori a Reggio Emilia e per loro si è mossa un’imponente macchina per l’organizzazione e la sicurezza dentro e fuori le aule. “La nostra città ha lavorato tanto e bene in queste settimane per consentire non solo la ripresa in presenza, ma anche la conclusione dell’anno scolastico a scuola. Il trasporto pubblico è stato implementato ed è stata coinvolta anche la consulta degli studenti nel percorso di responsabilizzazione collettiva”.
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