REGGIO EMILIA – Serve un’alleanza con i giovani, protagonisti assoluti di questa nuova, enorme, fase di convivenza col Coronavirus.
Perché le scuole rimangano aperte è fondamentale non solo la collaborazione, ma anche la consapevolezza: da parte dei genitori dei bambini più piccoli e da parte degli studenti delle superiori. Chiaro che l’adattamento non sarà né
scontato né facile né tanto meno veloce: assistere alle lezioni su piccoli appoggi anziché su banchi, rimanere a distanza o indossare la mascherina per poter stare un po’ più vicini, essere in luoghi diversi rispetto a un’aula di scuola canonica; circa 350 ragazzi reggiani delle superiori, ad esempio, saranno distribuiti in sedi alternative per bisogno di spazio.
Ma sulla ricerca di questo patto educativo hanno puntato i rappresentanti delle istituzioni salutando gli studenti e augurando loro un buon anno. Lo hanno fatto gli amministratori provinciali e regionali che hanno dato il buongiorno alla 5ªF dello “Scaruffi” di via Filippo Re, scuola oggetto di un intervento di adeguamento antisismico che sta proseguendo nel quale la Provincia ha investito 3 milioni e la Regione 5.
Non l’unico cantiere aperto: “Sono 20 i cantieri in corso – ha detto la vicepresidente della Provincia, Ilenia Malavasi – per quasi 30 milioni di investimenti”. “Ci siamo resi conto ancora di più di quanto sia importante la scuola e non solo come luogo in cui si apprendono nozioni”, ha aggiunto Alessio Mammi, assessore regionale all’agricoltura.
Il sindaco di Cavriago Francesca Bedogni ha cercato di coinvolgere anche i ragazzini delle medie su questo messaggio, inaugurando la fine della prima parte dei lavori della loro scuola, anche in questo caso con l’investimento della Regione e la presenza di Manghi, capo della segreteria politica. “La responsabilità di prenderci cura degli altri non è pesante, è bella”, ha scritto Bedogni in una lettera letta ai ragazzi.
Reggio Emilia scuola Ilenia Malavasi ripresa ritorno a scuola