REGGIO EMILIA – A una settimana dalla decisione dello slittamento al 25 gennaio, nuovo cambio di direzione: da lunedì in Emilia Romagna scuola superiore di nuovo in presenza al 50%. La Regione ha dovuto recepire una sentenza del Tar arrivata nelle ultime ore, ma il governatore Stefano Bonaccini non ha nascosto preoccupazione.
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Il presidente della Regione ha esordito dicendo che “siamo abituati a rispettare le sentenze e così faremo”, ma il disappunto era evidente.
Una settimana fa, anche questo a sorpresa, annunciava lo slittamento al 25 gennaio della riapertura delle superiori in presenza, “accogliendo assieme ai sindaci – ha ribadito nel pomeriggio – le indicazioni di sicurezza sanitaria”. Adesso gli stessi amministratori si trovano a dover comunicare che invece si riapre. Accadrà lunedì, al 50%, e sarà un fine settimana intenso. La prefettura e le istituzioni sono già in movimento. Una decisione che a Reggio Emilia coinvolge 11mila studenti.
Tutto questo perché il Tar dell’Emilia-Romagna ha accolto il ricorso di un gruppo di genitori, stabilendo che ci fosse una compressione “eccessiva e immotivata” del “diritto degli adolescenti a frequentare di persona la scuola quale luogo di istruzione e di sviluppo della personalità”.
Ma le contraddizioni sono notevoli. “L’unico motivo per cui avevamo deciso così erano i dati sanitari che, mi dispiace, sono confermati – ha sottolineato Bonaccini – Mi rimane difficile capire come i cittadini possano comprendere sentenze territoriali così diverse”.
Strumenti in più varati: la possibilità, per la popolazione scolastica in senso lato compresi studenti e famigliari, di fare tamponi rapidi gratuiti in farmacia due volte al mese e non più una. Inoltre la Regione ha chiesto al Governo di inserire gli insegnanti nelle categorie cui il vaccino verrà somministrato in maniera prioritaria.
“Da lunedì avremo la prova del nove – dice il presidente della Provincia di Reggio Giorgio Zanni – Eravamo pronti per il 7 gennaio e lo siamo adesso. Ancora una volta, avremmo preferito un margine di tempo diverso per rispetto a famiglie, insegnanti e ragazzi”.
Da subito steward alle fermate più affollate e i 20 bus aggiuntivi, per un totale di 55 da settembre a oggi. L’orario d’ingresso e uscita sarà unico invece, non scaglionato in più fasce, trattandosi del 50% dei ragazzi. “Le scuole decideranno le modalità, faremo una campagna di informazione assieme alla consulta degli studenti perché siano responsabili”, chiosa la vicepresidente della Provincia (con delega alla scuola) Ilenia Malavasi.
Scuola, l’Emilia Romagna obbedisce al Tar: superiori aperte da lunedì 18
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