REGGIO EMILIA – Il sistema dei licei si conferma la scelta preferita dai reggiani, raccogliendo il 40,6% delle iscrizioni, due punti percentuali in più rispetto a un anno fa. A farne le spese sono i percorsi tecnici, che scendono invece di quattro punti percentuali. Numeri, quelli delle iscrizioni alle superiori, che hanno dato un dispiacere a Unindustria, da tempo impegnata in attività di orientamento ispirate alle necessità del mercato del lavoro.
L’aumento del 2% registrato dagli indirizzi professionali è una magra consolazione, e fonte di qualche grattacapo è anche il calo demografico: nelle classi prime il prossimo anno scolastico ci saranno 200 studenti in meno. “Una carenza di giovani in senso lato. Si tratta di comprendere che scelte faranno quei ragazzi che si sono indirizzati a un percorso liceale perché in quei casi la scelta è stata rinviata di cinque anni”, le parole di Alberto Seligardi, responsabile area Conoscenza di Unindustria Reggio.
Circoscritte ai licei, le iscrizioni sono in calo per quanto riguarda i percorsi più tradizionali, come il classico, lo scientifico e anche l’artistico, mentre crescono in quelli di più recente introduzione, a partire dal liceo delle scienze umane, aumentato di 54 iscritti. Secondo Unindustria, sulle scelte dei genitori e dei loro figli in uscita dalle media ha influito l’andamento dell’economia: “C’è stata una battuta d’arresto che interpretiamo legata a una situazione di profonda incertezza, perché nel 2024 e nel 2025 l’economia sta affrontano un periodo di crisi. Puntualmente, in tali contesti si assiste a una fuga dall’istruzione tecnica, probabilmente si pensa che la crisi possa interessare soltanto il settore industriale. L’altro elemento di incertezza è legato all’intelligenza artificiale e all’impatto che potrà avere sul mercato del lavoro”.
Tra un anno, a sparigliare le carte potrebbe contribuire l’introduzione del cosiddetto “4+2”, l’opzione che riduce di un anno la scuola superiore offrendo un biennio di formazione tecnica avanzata “Mi pare ci sia un interessamento da parte di alcuni istituti per valutare, dal prossimo anno, l’attivazione di un percorso strutturato su quattro anni. In accordo col dirigente scolastico e con l’amministrazione provinciale cercheremo di vedere quale può essere un’offerta che vada incontro a questo disegno”, ha concluso Seligardi.
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