REGGIO EMILIA – La primavera si avvicina e il Comune di Reggio rilancia ReClacs, il progetto di percorsi casa-lavoro e casa-scuola da fare lasciando l’auto a casa. Una vera battaglia culturale che, ci ricorda ogni giorno il congestionato traffico cittadino, è difficilissima da vincere. Ci sono abitudini, preoccupazioni, comodità che spingono le famiglie ad accompagnare a scuola i figli, dalle elementari fino alle superiori. Una scelta che il progetto dell’amministrazione, finanziato dal Ministero dell’ambiente, prova a contrastare, spiegando i benefici per la salute, formativi e per la mobilità cittadina di andare a scuola a piedi o in bici. Meno traffico, più autonomia. Per un mese, fino all’evento finale del 10 e 11 aprile saranno tante le azioni messe in campo. Si parte dalla campagna di affissioni “Sostieni un bel movimento”, ma ci saranno anche proposte mirate alle famiglie da parte delle scuole, il questionario sugli spostamenti, la Scampanellata il 20 marzo e il 22 la giornata della mobilità attiva.
“Un milione e seicentomila euro di interventi e di attività per le scuole. Presentiamo un mese di eventi, le scuole sono invitate a partecipare”, sottolinea l’assessora alla mobilità sostenibile Carlotta Bonvicini.
Iniziative e a laboratori per coinvolgere gli studenti e le famiglie, supportate da numerosi investimenti infrastrutturali e formativi, a cominciare dai corsi per i mobility manager delle scuole, chiamati a incentivare la mobilità dolce. Figure che, sperimentate proprio a Reggio, sono state istituite anche a livello nazionale. Sul fronte delle infrastrutture è stato potenziata la Ciclovia 1 Est a Bagno e sono state posizionate nuove rastrelliere per archeggiare in sicurezza la bici. Il 14 marzo termineranno i lavori di sistemazione dei fronti scolastici in 6 poli: via Pascal, Pertini, Gattalupa, alle scuole primarie Ghiarda e Besenzi e in via Allende a San Prospero Strinati.
“C’è una richiesta pressante di cura e vigilanza del tragitto scuola-casa”, dice l’assessore alle politiche educative Marwa Mahmoud.
Opere semplici: incroci rialzati, dissuasori, aree davanti alle scuole, sottratte alle auto per diventare spazi sicuri per i ragazzi che hanno anche il merito di aumentare la visibilità e la riconoscibilità delle scuole e di migliorare la vivibilità stessa della zona. Così la città più ciclabile d’Italia prova a convincere i suoi giovani a lasciare l’auto in garage per fare un favore a se stessi e all’ambiente.
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