REGGIO EMILIA – Tradurre le informazioni importanti che riguardano i percorsi di screening mammografico in un linguaggio comprensibile a tutti: è l’obiettivo dell’iniziativa del centro screening oncologici dell’Ausl, diretto dalla dottoressa Cinzia Campari, Fcr – Città senza barriere e il progetto Strade che affianca i ragazzi con disabilità.
Lisa Bigliardi di Fcr: “La necessità di strumenti a favore del personale sanitario che possano semplificare e facilitare la comunicazione con pazienti fragili è stata la chiave per costruire una collaborazione con il progetto Comunicabili del servizio socio occupazionale Strade di Reggio Emilia”. Aggiunge Antonella Bertozzi, coordinatrice del progetto Strade: “I partecipanti hanno cominciato a studiare i diversi metodi di comunicazione riconosciuti e semplificati”.
Grazie al lavoro dei ragazzi, le parole o le frasi diventano simboli. Erica Rossi del gruppo Comunicabili: “Lavorare in questo gruppo ci ha permesso prima di tutto di conoscere persone e in più di conoscere una realtà che non era conosciuta come quella della prevenzione”.
Valentina De Luca del gruppo Comunicabili: “Grazie alla collaborazione con l’Ausl, abbiamo lavorato al progetto di facilitazione all’approccio all’esame di screening mammografico. Questo ci ha permesso di capire l’importanza della prevenzione a 360 gradi e l’importanza di fare controlli periodici”. Daniele Caiumi del gruppo Comunicabili: “Ci ha dato anche la possibilità di costruire una comunicazione più attenta e facilitante tra paziente e fragile e personale sanitario durante tutte le fasi dello screening”.
“Questo progetto fa sentire molto bene, perché anche per noi che abbiamo difficoltà, essere utili è gratificante”, racconta una paziente.
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