REGGIO EMILIA – Lo screening del tumore del colon-retto è uno strumento prezioso per la diagnosi precoce, ma ancora troppo poco utilizzato: poco più della metà delle persone invitate aderisce (53,3%). Un dato inferiore rispetto ad altri screening oncologici, come quello mammografico (73%) e quello per il tumore dell’utero (67,7%).
Da gennaio, la Regione ha esteso l’invito anche alla fascia d’età 70-74 anni, coinvolgendo nei primi sei mesi oltre 9.500 cittadini. Di questi, più di 5mila hanno eseguito il test, e in 317 casi è stata rilevata una positività che ha richiesto ulteriori approfondimenti con colonscopia.
Il test è semplice e gratuito: si tratta della ricerca del sangue occulto nelle feci, da eseguire seguendo le istruzioni contenute nella lettera di invito.
A Reggio Emilia le modalità variano: se si è già aderito in passato, il flaconcino arriva direttamente a casa. Se è la prima volta, si ricevono le istruzioni per il ritiro presso i punti di distribuzione, oppure si può richiedere l’invio a domicilio telefonando al centro screening. L’esito arriva anche attraverso il fascicolo sanitario.
La colonscopia, in caso di positività, permette di individuare e rimuovere polipi intestinali prima che si trasformino in tumori e di diagnosticare eventuali neoplasie in fase precoce, quando le cure sono più efficaci e meno invasive.
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