SAN POLO D’ENZA (Reggio Emilia) – Quelle piante sarebbero diventate 8mila dosi, in base al principio attivo determinato dalle analisi del Ris di Parma. Mezzo quintale di marijuana coltivato sulle colline di San Polo, 20 chili a maturazione completata per un valore sul mercato di circa 200mila euro. Curato, fatto crescere, annaffiato goccia a goccia con un sofisticato sistema d’irrigazione interrato per decine di centimetri rispetto alla boscaglia e lungo oltre 600 metri. Lascia sempre piuttosto stupefatti notare la perizia e la competenza messa al servizio del traffico di stupefacenti. Perizia e competenza alle quali i carabinieri hanno risposto con altrettanta capacità, in questo caso al servizio della legge. I militari di San Polo infatti avevano scoperto la piantagione già lo scorso agosto, durante un servizio di controllo nella zona di Casa Rotta: 76 piante fatte crescere ad arte nell’area boschiva in piccole radure, affinché si mimetizzassero, una zona di proprietà di una persona che risulta totalmente estranea. Ma i carabinieri le hanno notate comunque e a quel punto, coordinati dal sostituto procuratore Maria Rita Pantani, hanno agito ma hanno anche atteso.
Hanno sorvolato l’area con droni, hanno collocato delle foto-trappole in zona e per più di un mese si sono appostati e hanno osservato e registrato i movimenti di due persone che in diverse occasioni arrivavano e raccoglievano il frutto della loro dedizione. Parliamo di un 50enne e di un 30enne calabrese presto identificati grazie alle foto e alle comparazioni: Giuseppe Trimboli e Michele Sergi, parenti fra loro. A fine settembre la piantagione è stata sequestata ed è stata indivuata una seconda area dove erano presenti una sessantina di buche che potrebbero aver ospitato ulteriori piante. Il pm Pantani ha chiesto e ottenuto dal gip, per entrambi gli indagati, gli arresti domiciliari come misura cautelare. Il 50enne, oltre che di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio, è accusato anche di furto aggravato, visto che per irrigare la piantagione, dopo aver tagliato le tubature secondo gli inquirenti avrebbe sottratto acqua potabile per un corrispettivo di poco meno di 2mila euro all’anno a Ireti.
Guarda le immagini
Reggio Emilia carabinieri San Polo d'Enza Castelnovo Monti marijuana Reggio Calabria bosco fototrappole piantagione Platì