BOLOGNA – La Regione recepisce le nuove norme nazionali contenute nel Decreto salva casa, voluto dal Ministro Salvini, ma lo fa mettendo una serie di paletti che hanno indotto le minoranze a lasciare l’aula al momento del voto. Uno scontro totale che evidenzia come la politica faccia sempre più fatica a trovare un’intesa sulle azioni da mettere in campo.
Nello specifico la Regione ha recepito le norme che consentono l’installazione nei porticati delle vetrate panoramiche amovibili e la posa di elementi per la protezione dal sole, quelle sulle tolleranze costruttive e la disciplina sulla regolarizzazione degli abusi edilizi. “Non ci siamo piegati a una semplificazione superficiale: la riduzione degli standard abitativi, da 28 a 20 metri quadrati, avrebbe compromesso la qualità della vita soprattutto per le persone fragili e per chi non ha alternative”, ha detto la consigliera reggiana del Pd, Anna Fornili, relatrice per la maggioranza.
Di parere opposto il consigliere di minoranza Francesco Sassone di Fratelli d’Italia secondo cui “In questo modo di recepire il salva-casa c’è molta ideologia e poca concretezza e l’Emilia Romagna resta così una delle regioni dove è più difficile trovare un alloggio”. Durissima la replica dell’altro consigliere reggiano Paolo Burani di Alleanza Verdi Sinistra che ha definito il Salva Casa “un condono edilizio mascherato, con gravi ricadute sul territorio urbano e sul paesaggio”.
Visioni opposte che hanno portato tutta la minoranza a uscire dall’aula al momento della votazione finale. Due i punti cruciali evidenziati, dopo l’approvazione, dalla Fornili: lo stop ai cambi d’uso facilitati, da residenza a ufficio o a negozio e viceversa, che avrebbe svuotato la pianificazione urbanistica di competenza comunale e la tutela degli standard abitativi, non solo sui metri quadrati ma anche sull’altezza minima che resta a 2.70 metri.
“Così la Regione cerca di bloccare tutto”, hanno invece replicato con una nota congiunta i capigruppo di minoranza, “Chiunque vuole costruire viene visto come un pericoloso speculatore”. Ad esprimere dubbi sul testo approvato in Assemblea legislativa è anche Anna Maria Terenziani, presidente di Confedilizia Reggio secondo cui “sono state introdotte limitazioni rispetto alle previsioni della norma nazionale che pregiudicano il recupero dell’edificato esistente”. L’associazione dei Proprietari di Casa anticipa l’intenzione di valutare la presentazione di proposte di modifica.
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