REGGIO EMILIA – Lo Stato ieri, allo stadio Città del Tricolore e all’ingresso de I Petali, dove una settimana prima gruppi di giovani provocatori avevano insultato e aggredito alcuni tifosi della Reggiana al termine della partita con la Carrarese, ha fatto vedere la sua presenza e mostrato la propria forza. Massiccio spiegamento di polizia e carabinieri, controlli mirati dei frequentatori dell’area antistante il centro commerciale e un segnale lanciato a tutti coloro che negli ultimi giorni hanno alzato sui social il livello della tensione.
Non saranno tollerati nuovi agguati a danno di tifosi o semplici cittadini, ma nemmeno il ricorso alla giustizia fai da te, invocato da slogan palesemente razzisti comparsi su alcuni volantini circolati in città nei giorni scorsi. Contro questa escalation di minacce è intervenuto anche il sindaco Marco Massari, che ha voluto sottolineare come la “reggianità” sia rispetto delle regole e degli altri.
Rispetto delle regole che deve essere garantito, come fatto ieri in modo esemplare, dalle forze dell’ordine, ma che soprattutto quando si tratta di bande giovanili deve accompagnarsi a progetti di inclusione sociale ed educazione.
Tra le regole di convivenza civile da rispettare, sottolinea con forza il primo cittadino, c’è anche quella di evitare, soprattutto sui social, di usare linguaggi e toni aggressivi che non fanno altro che mettere distanza tra le parti con il rischio di innescare un crescendo di violenze.
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